Tiare il Sauvignon di Roberto Snidarcig dell’omonima azienda di Dolegna del Collio (Go), a ridosso del unnamedconfine italo-sloveno, si è aggiudicato la Medaglia d’oro e il Trofeo speciale alla 5° edizione del Concorso Mondiale del Sauvignon, svoltosi a Bordeaux. Si tratta del primo riconoscimento in assoluto di questa portata che viene tributato ad un vino italiano. Tiare si è distinto per la sua eleganza e carattere fra i 751 campioni esaminati, presentati al prestigioso concorso da 473 aziende provenienti da 21 Paesi del mondo.

Quella di Roberto Snidarcig per il Sauvignon è una passione coltivata fin da ragazzo. Proviene da una famiglia contadina, con animali da allevare e campi da coltivare. In campagna fin dall’adolescenza, Roberto aveva individuato fra le uve che suo padre acquistava da altri contadini per vinificare, una vigna di Sauvignon dal carattere particolare, che spiccava sulle altre, il cui vino si evolveva e migliorava in modo significativo e sorprendente di anno in anno.

E proprio da quella vigna è iniziato il suo amore per il Sauvignon (che rappresenta ora il 45 % della sua produzione, complessivamente di 100.000 bottiglie annue): ne ha preso dei tralci, ne ha fatto delle barbatelle, le ha piantate nel suo primo ettaro di vigneto, a Dolegna. Sempre a Dolegna, fra le zone più pregiate del Collio, acquista poi altri terreni e vi impianta nuovi vigneti di Sauvignon e, via via, di altre uve a bacca bianca, che qui trovano terreno e microclima ottimali. Ma è soprattutto sul Sauvignon che si concentra, studiandolo, seguendone con passione e perfezionismo tutte le fasi, dalla campagna alla vinificazione e all’affinamento. Nel 2007 costruisce fra le vigne una modernissima cantina, di medie dimensioni, ma dotata di tecnologia di ultima generazione.

 

La progetta lui stesso in base alle sue esigenze e al suo modo di fare vino e la fa dipingere di un delicato color viola. Sopra la cantina, gli spazi per degustare i vini e per l’agriturismo (per i quali ha scelto un vitale color arancio) si aprono con un grande porticato sul verde delle viti di Sauvignon. Annessa alla cantina, la casa dove vive con il piccolo Alessandro e la moglie Sandra, compagna di vita, avventure e lavoro, dalle cui mani escono i genuini e saporiti piatti della tradizione friulana per i quali è noto il loro agriturismo.

L’azienda e i vini – L’azienda Tiare si estende su circa 10 ettari vitati e abbraccia due delle zone Doc più interessanti del Friuli Venezia Giulia, il Collio e l’Isonzo. Roberto Snidarcig interpreta il terroir di queste due Doc (il Collio, per il suo terreno marnoso e il microclima straordinariamente vocato alla produzione di Bianchi e l’Isonzo, le cui ghiaie sono habitat ideale per i Rossi) per produrre vini di spiccata personalità, al cui carattere concorrono da una parte la felice esposizione e la particolare composizione geologica dei terreni dove ha impiantato le viti e dall’altra la passione, la cura e la metodologia del suo lavoro, sia in vigna che in cantina.
La produzione di circa 100.000 bottiglie annue di media.
La gamma dei vini spazia dagli autoctoni agli internazionali. I Bianchi Sauvignon (45% della produzione ), Malvasia, Pinot Grigio, Ribolla Gialla, Friulano. I Rossi Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot a cui si affiancano selezioni di grande carattere, ovvero Ronco del Merlo (un Merlot in purezza), Pinot Nero, Refosco dal penducolo rosso e Schioppettino. Conclude la gamma una piacevole bollicina, Bolle, blend di Ribolla Gialla (70%), Malvasia (25%) e Sauvignon (5%).

Sauvignon Tiare 2013
Doc Collio

Tipologia: Vino Bianco – Doc Collio
Zona di produzione: Dolegna del Collio (Go)
Vitigno: 100% Sauvignon- Ceppi di diversa età, originati di cloni differenti e adattati alla tipologia dei terreni.
Composizione del suolo: limo argilloso
Sistema di allevamento: guyot 10 gemme
Vendemmia: manuale nella prima e seconda decade di settembre, in funzione della posizione di ciascuna vigna.
Vinificazione e affinamento:le uve raccolte precocemente vengono macerate per 24 ore a temperatura di 4°C, pressate a 0,8 atmosfere e poi chiarificate per 3 giorni, quindi inoculate con lieviti indigeni.
Le uve raccolte a piena maturazione (gialle) sono macerate per circa 4 ore a temperatura di 8°C e pressate a 1,6 atmosfere e poi chiarificate per 5 giorni, quindi inoculate con lieviti selezionati.
Il taglio delle diverse masse di cui il 20% svolge fermentazione malolatica, viene fatto in febbraio con il mantenimento dei lieviti totali fino al giorno dell’imbottigliamento.
Gradazione alcoolica: 13,50% vol.
Temperatura di servizio: 10- 11 °C. Servire in un calice non tanto ampio e con imboccatura svasata.
Note di degustazione :il millesimo 2013 affascina. Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli intenso e cristallino. Profumi fruttati e varietali sono ampi, interessanti e complessi: sentori di fiori di sambuco e piacevoli note agrumate, unite a aromi di salvia con sfumature di bosso con un leggero sentore di foglia di pomodoro con un finale che ricorda il pelargonio. Poco per volta si aggiungono aromi di pesca a pasta bianca e litchi.Al gusto ha carattere e struttura, è persistente e armonico. Una spiccata acidità gli conferisce un’ interessante freschezza.
È un vino che regge il confronto col tempo.
Abbinamenti: il top è abbinarlo a pesci nobili, crostacei, frutti di mare. Si accompagna molto bene anche a risotti di primizie e primi piatti elaborati. Con un semplice piatto di spaghetti al pomodoro, magari confit, è un matrimonio perfetto.

I terreni dove sono coltivate le viti del Sauvignon Tiare sono formati prevalentemente da un flysch (alternanza di strati di marne e arenarie) “evoluto”, ossia argille fini derivate dal mutamento naturale delle colline del Collio, con una buona dotazione di sostanze organiche. Oggetto di cure attente e scrupolose, vengono arricchiti con l’apporto di sostanze biologiche formate da diversi compost, e costantemente monitorati per ricercare l’equilibrio tra le esigenze delle piante e le potenzialità del terreno.
Un ruolo rilevante nel caratterizzare il Sauvignon Tiare campione del mondo è stato l’andamento climatico del 2013, alquanto variabile, con caratteristiche (fresco e temperature basse) che hanno favorito la vita e lo sviluppo dei ceppi, in special modo fino alla fioritura. Verso la maturazione si sono registrate variazioni climatiche al di sotto delle medie (con temperature mediamente intorno ai 16° con picchi di minime anche di 10°), che hanno avvantaggiato l’aromaticità del vino.
Le viti allevate a Guyot, con 4/5 mila ceppi per ettaro, sono state selezionate lasciando un maggior numero di gemme su quelle con grappoli più piccoli (R3) e un minor numero di gemme su quelle con grappoli più grossi.
Le uve, raccolte a mano, provengono da vari ceppi di diversa età, originati di cloni differenti e disposti alla tipologia dei terreni e propedeutici alla qualità e complessità del vino.
In cantina circa il 40% delle uve fermenta su lieviti naturali per la ricerca della qualità endogena garantita e voluta da un attento e meticoloso lavoro in campagna e gestione dei vigneti.
L’inoculazione, poi, di lieviti selezionati specifici per i diversi gradi di maturazione del raccolto privilegiando la “maturità” aromatica e quella cromatica, completa il ciclo evolutivo del vino.
Le uve sottoposte a macerazione per 24 ore a temperatura di 4 °C, sono pressate a 0,8 atmosfere e poi chiarificate per 3 giorni. Il 20% svolge la fermentazione malolattica, con una permanenza sui lieviti fino a pochi giorni prima dell’imbottigliamento.

Di Redazione

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