Un viaggio nel mondo del Montepulciano d’Abruzzo, osservato nei suoi territori di elezione, cinque capitoli che ripercorrono le Strade del vino attualmente presenti in Abruzzo. È questa la sintesi del libro «Montepulciano d’Abruzzo – un grande vino» di Slow Food Editore, presentato al Salone del Gusto di Torino con Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, Fabio Giavedoni, curatore di Slow Wine, e Tonino Verna, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo. La presentazione del volume è stata uno degli eventi principali della seconda giornata della partecipazione della Regione Abruzzo all’appuntamento del Salone del Gusto di Torino, dove la nostra regione può contare su uno spazio espositivo importante e un programma ricco di iniziative volte a promuovere le tante eccellenze enogastronomiche del territorio.
Il libro sul Montepulciano d’Abruzzo, che vanta una prefazione scritta da Carlo Petrini, in ogni capitolo propone uno sguardo agronomico, geografico e paesaggistico sulle caratteristiche di ogni singola zona di produzione, al quale fa seguito una narrazione degli elementi storici e di cultura popolare.
«La vetrina del Salone del Gusto è un’occasione importante di promozione per l’Abruzzo, con 27 eventi realizzati nel nostro spazio espositivo», ha detto il presidente di Slow Food Abruzzo, Eliodoro D’Orazio che ha segnalato tre appuntamenti particolari. Il primo sulla geologia dei vini, il secondo sul piatto delle Virtù, con un filmato promozionale, e ovviamente, quello della presentazione del libro sul Montepulciano d’Abruzzo. «È una scelta importante quella di editare un volume su questo vino – dice ancora D’Orazio – e adesso l’auspicio è che in futuro ci possa essere un altro volume legato ai vini d’Abruzzo».
«L’Abruzzo è protagonista al Salone del Gusto, con una partecipazione forte, attraverso una promozione dei nostri prodotti tipici, e in particolare del nostro vino – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, Dino Pepe – e la presentazione di questo libro che è un atlante dei nostri vitigni e dei nostri ottimi vini e rappresenta con puntualità alcune delle nostre eccellenze».
«Per noi è un motivo d’orgoglio che Carlo Petrini abbia dedicato grande attenzione con questo libro al Montepulciano d’Abruzzo – ha dichiarato il presidente del Consorzio di tutela dei vini d’Abruzzo, Tonino Verna – e ringraziamo Slow Food, sia a livello nazionale che regionale, per l’interesse mostrato verso i vini del nostro Abruzzo. Ci auguriamo che Carlo Petrini possa tornare ad essere ospite del Consorzio e dell’Abruzzo. Nella prefazione il fondatore di Slow Food afferma di aver trovato nel suo primo viaggio in Abruzzo, oltre 30 anni fa, un grande vino che forse, a quell’epoca, non era valorizzato. Su questo l’imprenditoria enologica abruzzese ha lavorato negli anni attraverso tutti i canali di comunicazione, per promuovere questo prodotto di eccellenza. Questa monografia sul Montepulciano d’Abruzzo ripercorre tutti i territori di produzione di questo vino in regione, guidando il lettore tra le caratteristiche orografiche delle diverse aree».
«È un onore che il libro venga presentato al Salone del Gusto – spiega Raffaele Cavallo, segretario regionale per l’Abruzzo di Slow Food – e questo appuntamento rafforza il rapporto che Carlo Petrini ha con la nostra Regione». «Mi sono divertito nella fatica affrontata nello scrivere questo libro – Fabio Giavedoni, curatore di Slow Wine – e mi sono appassionato molto a questa terra che visito spesso. Questo volume parla di uva, di vino ma anche di tanto altro. Abbiamo voluto dare una lettura territoriale, dividendo l’Abruzzo in cinque zone che ripercorrono le varie Strade del vino. È un viaggio per tappe con una serie di suggestioni diverse che invito tutti a fare».
«Se penso al Montepulciano d’Abruzzo e al suo territorio – scrive Petrini – non posso non ricordare i primi tempi in cui esploravo il mondo del vino e partivo per viaggi enoici che spesso finivano per avere un qualcosa di eroico, visti i tempi e soprattutto i mezzi che si avevano a disposizione».
«Racconto le storie dei rapporti che sono nati nel Montepulciano d’Abruzzo – scrive ancora Petrini nella sua presentazione – perché più di ogni descrizione dei vini è ciò che meglio parla del territorio, che si legge sempre attraverso i paesaggi, i prodotti, ma soprattutto grazie alle sue genti. Il Montepulciano d’Abruzzo in Piemonte lo conoscevamo perché ai tempi del nostro primo viaggio alimentava le produzioni enologiche di un po’ tutta Italia, un vino che riusciva a togliere tannicità a vini fatti male e imbevibili, dal così alto potenziale che i suoi protagonisti sono giustamente da celebrare, perché hanno saputo iniziare a valorizzarlo partendo dal proprio contesto, nel proprio contesto. Un territorio bellissimo, com’è sempre bello quando uomini e donne, lavoro e natura, cultura e bellezza diventano una cosa sola e ci regalano piacere, intenso nel senso di un benessere reale, umano, completo».
L’augurio con il quale conclude la presentazione Carlo Petrini racchiude un auspicio speciale per il vino d’Abruzzo. «Spero che a ogni lettore il Montepulciano d’Abruzzo possa regalare le emozioni e i ricordi che mi ha regalato in passato e che, sono sicuro, mi regalerà ancora».
A concludere la giornata, subito dopo la presentazione, una degustazione di cinque diverse etichette di Montepulciano d’Abruzzo che esprimono suoli (terre rosse e bianche), vinificazioni e invecchiamenti (acciaio, legno) diversi, uno per ogni area territoriale.