Renzo Bighignoli, 66 anni, veronese, è il nuovo presidente di Cantina Valpolicella Negrar, votato all’unanimità dal nuovo Consiglio, eletto lo scorso 6 novembre nel corso dell’Assemblea dei Soci, su proposta di Floriano Fasoli, oggi consigliere, vice presidente nel passato triennio e, da luglio scorso, facente funzioni presidenziali in seguito alla scomparsa dell’ex presidente Carlo Alberto Recchia. Ad affiancare Bighignoli alla vicepresidenza, è stato chiamato il negrarese Gianmichele Giacopuzzi. Entrambi assumeranno ufficialmente le cariche il prossimo 19 novembre.

Un mandato all’insegna di continuità, dialogo e apertura. Nato e residente a Verona, Lorenzo (Renzo all’anagrafe) Bighignoli, 66 anni, alle spalle una carriera come cardiologo all’Ulss 21, oggi libero professionista, è da vent’anni socio viticoltore della cantina Cooperativa grazie all’attività della sua azienda agricola, 5 ettari di vigneto a San Peretto di Negrar. Si trova, invece, a Santa Maria di Negrar, l’azienda agricola (2 ettari) del vicepresidente Gianmichele Giacopuzzi, 61 anni, impiegato comunale a Negrar. “Ringrazio soci e consiglieri per la fiducia accordata – dichiara Bighignoli – il mio mandato sarà all’insegna del dialogo con tutti loro e della continuità con le iniziative di rilievo già avviate, nonché di apertura verso azioni che abbiano a cuore l’ambiente, sempre nel rispetto di un progetto economico sostenibile”. “Un ringraziamento particolare – continua Bighignoli – va alla memoria di Carlo Alberto Recchia, caro amico e persona di grande cultura, sensibilità e umanità, che ha segnato con la sua presidenza l’avvio di importanti progetti socio-culturali, da “La Scuola nel vigneto” al Premio Campanile al progetto Wine Culture Centre”.

Bilancio 2014, +5% di fatturato. Parafrasando il linguaggio da cardiologo del neo-presidente Bighignoli,la cantina Cooperativa presenta “battiti” di grande vitalità. Infatti, dopo il miglior fatturato di sempre ottenuto nel 2013, Cantina Valpolicella Negrar ha registrato nel 2014 un fatturato di 34.237.000 euro con un incremento rispetto all’anno precedente del 5%, pari a 1.800.000 euro. Il valore della produzione per i 230 soci è stato di 13.175.000 euro, ed è stato destinato a riserva un utile di 2.794.169 euro. Ottimi risultati, dunque, specie se si pensa che sono stati conseguiti in uno dei peggiori periodi per l’economia mondiale dal Dopoguerra a oggi. “Abbiamo lavorato molto in questi tre anni per ottenere questo risultato: un bilancio di grande equilibrio tra le componenti economica, patrimoniale e finanziaria”, commenta Floriano Fasoli.

Export, voce fondamentale da potenziare e tutelare con azioni specifiche. Un importante contributo al successo economico della Cantina si deve all’Amarone (+ 15% di vendite), che continua ad incontrare il gusto dei consumatori, specie a livello internazionale.”Il 65% del nostro fatturato è dovuto all’export – commenta il direttore generale Daniele Accordini – i Paesi più importanti per il nostro mercato sono Germania, Danimarca, Svizzera e Norvegia, abbiamo inoltre ottenuto un importante incremento di vendite negli Stati Uniti. Le esportazioni, quindi, rappresentano senza ombra di dubbio una leva fondamentale per la redditività della nostra Cantina, ma per affrontare al meglio i mercati internazionali, è sempre più importante porre attenzione a diversi fattori: servono infatti risorse umane preparate, relazioni forti con i partner internazionali come possono essere gli importatori, e la creazione di presidi permanenti sui mercati più importanti in grado di approntare analisi approfondite dei trend di consumo”.

Di Redazione

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