È uno dei più importanti imprenditori italiani l’ultimo laureato dell’Università di Parma. Nuova immagine
A Giovanni Ferrero, Amministratore Delegato del Gruppo Ferrero, l’Ateneo sabato 24 ottobre ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Scienze e tecnologie alimentari, in un’affollata cerimonia resa ancor più solenne dalla cornice dell’Abbazia di Valserena, sede dello CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma.

Presenti Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e numerose autorità dell’imprenditoria, della cultura, della politica.

Per uno degli imprenditori italiani più noti nel mondo, a capo di un gruppo il cui fatturato quest’anno supererà i dieci miliardi netti di ricavo (il 40% realizzato al di fuori dell’Europa), quello di oggi è stato un ulteriore sigillo per una carriera doc: la carriera di un imprenditore illuminato che ha saputo coniugare l’attaccamento alle radici e l’apertura ai mercati globali.

Di “originale modello di capitalismo valoriale” parla la motivazione del conferimento, letta dal Direttore del Dipartimento di Scienze degli Alimenti Arnaldo Dossena: «Giovanni Ferrero, ai vertici dal 1997 dell’omonimo gruppo dolciario di famiglia, rappresenta un esempio di gestione d’impresa di dimensione multinazionale nel settore alimdownloadentare che ha pochi pari in Italia per complessità e visione strategica. Sotto la sua guida Ferrero sta sviluppando un progetto che – per la sua vivacità e innovazione – è un paradigma di sviluppo sostenibile e di originale modello di capitalismo valoriale».

Giovanni Ferrero ha esposto la tesi “Nutrire il pianeta. Una visione industriale dell’alimentazione sostenibile: le pratiche di eccellenza promosse dal Gruppo Ferrero”.
«Siamo di fronte a una nuova sfida nel cammino dell’umanità: Ferrero è consapevole di questa sfida, che porterà ad esplorare nuovi modelli di sviluppo», ha spiegato nel suo intervento, sottolineando che «Il cuore pulsante della nostra filosofia industriale si può riassumere in tre i: innovazione, coniugata con ecosostenibilità e rispetto dell’impatto ambientale; internazionalizzazione, visto che il 75% della crescita dei prossimi anni sarà fuori dai confini europei; intraprendenza nel rapporto fra tradizione e innovazione».

Di Redazione

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