Tempo impazzito nella Marca: 2014 e 2015 anni dei record negativi per le precipitazioni, 2016 segnato da due violentissime trombe d’aria. Condifesa Treviso, forte di una rete di monitoraggio agrometeorologico (55 stazioni costantemente connesse con la centrale operativa) lancia l’allarme: l’ultimo triennio ha visto una estremizzazione degli eventi climatici, non più come un fenomeno in prospettiva, ma come una realtà da fronteggiare quotidianamente e da cui bisogna sapersi difendere.
CLIMA IMPAZZITO NELLA MARCA, TRE ANNI DI RECORD NEGATIVI: Il 2014 è stato l’anno in assoluto più piovoso del trentennio (1.777mm di pioggia contro 1.026mm della media dal 1994), pioggia concentrata in 97 giorni (contro una media di 162). Nel 2015, tendenza invertita: sono piovuti solo 744 millimetri, meno della metà dell’anno precedente, solo il 2006 aveva avuto una siccità simile. Il 2016 non è stato da meno, due violentissime trombe d’aria con venti anche superiori ai 150 km/h, la prima il 12 luglio aMotta e Meduna di Livenza, il 5 agosto a Conegliano e Comuni limitrofi. Un anno segnato prima da una piovosità elevata nei mesi di maggio e giugno, con temperature rigide del tutto anomale per il periodo, e poi con un brusco innalzamento della temperatura a luglio.
LA DIFESA PER QUASI 200 VITICOLTORI, MODELLO DA COPIARE: Di fronte a questo scenario, che ha messo letteralmente in ginocchio molte imprese, i viticoltori trevigiani hanno saputo fare rete, mettendo in salvo le proprie azienda grazie l’assistenza mutualistica tra agricoltori, sperimentata da qualche anno da Condifesa Treviso e poi estesa in tutto il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. “Recuperando le buone pratiche di mutua assistenza del passato, senza bussare inutilmente le porte di un credito bancario troppo spesso lontano dalla piccola impresa agricola, è stato possibile – spiega ilpresidente Condifesa Valerio Nadal – dare risposte concrete a quasi duecento aziende viticole trevigiane nell’anno in corso”. Un’esperienza a tal puntopositiva che Condifesa ora fa un passo avanti verso le istituzioni, lanciando una proposta di fondi anti-calamità gestiti anche da Comuni e Province: “Questo esempio virtuoso di mutuo soccorso tra agricoltori dovrebbe essere esteso, oltre che ad altre avversità in ambito agricolo, anche all’impatto di eventi calamitosi in ambito civile – aggiunge Nadal- prevedendo il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche nella raccolta di fondi, che per i singoli cittadini sarebbero di entità irrisoria, ma che potrebbero nel complesso dare risposte concrete a chi fosse colpito. A tal fine siamo pronti ad offrire l’esperienza maturata dai Consorzi di difesa per poter mettere a punto progetti sperimentali che coinvolgano Comuni, Provincia e Regione”.
140MILA EURO DISTRIBUITI NELL’ANNO: Nelle aree colpite dalle trombe d’aria (dal Mottense al Coneglianese), molti i vigneti allettati dall’intensità del vento: Condifesa Treviso è intervenuto attraverso il fondo mutualistico che ha indennizzato nei casi più gravi fino a 5.000€ ad ettaro. Questo importo ha coperto il costo di sostituzione di pali e tiranti danneggiati ed il costo di intervento dei mezzi meccanici necessari al raddrizzamento (come ad esempio escavatori) dando un importante contributo per gli interventi urgenti necessari a non compromettere il raccolto. In questi giorni i tecnici Condifesa hanno terminato la fase di rilevazione dei danni e quantificazione degli indennizzi che per le 85 aziende interessate ammontano ad oltre 90.000€ che verranno erogati nei prossimi mesi. Il fondo mutualistico, oltre a risarcire i danni da vento, copre un’altra avversità in costante crescita per i vigneti, il “Mal dell’esca”, che nella campagna viticola 2016 ha avuto una importante recrudescenza. Anche nel caso di questa ampelopatia il fattore climatico è stato determinante: la primavera con abbondanti precipitazioni ha infatti determinato un importante accrescimento vegetativo, ma il repentino cambio di temperature a luglio, ha comportato un grave stress per le piante in difficoltà nell’alimentare la massa vegetativa, favorendo così la diffusione della malattia. La gravità di questa patologia è condizionata dalla totale mancanza di soluzioni dirette (prodotti fitosanitari), in grado di contrastarla, motivo per cui si è resa necessaria l’attivazione del fondo mutualistico che indennizza fino a 3.000€ per azienda. In questo caso le aziende associate che hanno denunciato un danno significativo nel 2016 sono quasi triplicate rispetto al 2015 e gli indennizzi erogati supereranno i 50.000€.