La fase fenologica dell’invaiatura (colorazione) è completata e ci si avvia verso la fase finale della maturazione dei grappoli che si presentano sani. Dopo una ripresa vegetativa leggermente anticipata rispetto all’annata 2015, le basse temperature di maggio e giugno, con medie mensili inferiori di circa 2 gradi rispetto all’anno precedente, hanno rallentato lo sviluppo della vite.
Già a fine giugno si segnalava un ritardo di una settimana rispetto al trend storico. Le frequenti piogge registrate nei mesi di maggio, giugno e luglio hanno favorito lo sviluppo della più importante e temuta malattia della vite: la peronospora. La virulenza del fungo è risultata essere violenta in tutta Europa, portando i tecnici francesi ad affermare che è stata l’infezione più grave registrata da trent’anni a questa parte.
L’aggressività del fungo è stata pari, se non superiore, al famigerato 1987. I dati provenienti dalle analisi di laboratorio effettuate dalla Fondazione Fojanini non fanno che confermare il ritardo della maturazione, stimato in circa dieci/quindici giorni rispetto alla media degli ultimi trent’anni. Siamo quindi in presenza di un’annata a maturazione tardiva, in linea con le annate 2001, 2002 e 2013.
La produzione, dove non si sono registrati violenti attacchi di peronospora, è mediamente elevata e ulteriori alleggerimenti del carico produttivo sono ancora consigliati. La sanità delle uve (estetica) è ottima e sporadici sono stati gli attacchi di grandine. Da questa settimana si potranno iniziare le operazioni per la selezione dell’uva in cassetta, tempo permettendo, mentre per il resto del raccolto si dovrà attendere dopo il 15 di ottobre. Consigliamo comunque ai viticoltori interessati di contattare le proprie case vinicole di riferimento o di attendere le loro indicazioni in merito. La Vendemmia 2016 si prospetta favorevole per puntare a un’annata di buona qualità, anche se solo al termine della campagna si potranno fornire dei dati più certi.
I prezzi delle uve, rimangono quelli del 2015, che avevano registrato un aumento medio del 5.5 % rispetto all’annata precedente. Sarà facoltà delle case vinicole, al termine della vendemmia, valutare la possibilità di un ulteriore premio verso quei viticoltori che si distingueranno per metodo di lavoro e qualità, in sintonia con il rapporto di fiducia instaurato. In questi anni sono stati raggiunti rilevanti traguardi per i vini di Valtellina. L’obiettivo finale, infatti, è sempre stato quello di garantire e quindi valorizzare un prodotto di indubbia qualità.
Grazie agli sforzi di tutta la filiera i vini di Valtellina oggi sono conosciuti in tutto il mondo, riuscendo ad imporsi sui mercati più significativi e rappresentativi a livello nazionale e internazionale. Il lavoro prosegue nell’ottica di un constante miglioramento all’insegna di un positivo e costruttivo clima di dialogo.