Cred. G. D. Vajra

Quando un uomo, una donna, una famiglia accettano di affrontare assieme i problemi e le sfide, con fiducia e pazienza, allora i risultati non possono che essere strepitosi.

Qualcuno ricorderà che il 29 maggio 1986 una copiosa e violenta grandine colpì il territorio del Barolo devastandone l’agricoltura.  Una data primaverile ma in realtà «[…] dopo la grandine ci siamo trovati come in pieno inverno, non c’era più un angolo di verde […] nelle narici solo l’odore dell’ozono della grandine» racconta Aldo Vajra, detto il professore, nonché fondatore e proprietario dell’azienda G. D. Vajra. Tutto era stato distrutto dalla violenza con cui la grandine si era abbattuta ma «È stato anche il momento della svolta, è stato il momento in cui abbiamo preso coscienza che avremmo dovuto pensare ad un’azienda razionale, dislocando vigneti in aree diverse, in comuni diversi».

In questa ripartenza, da cui si evince un’accezione positiva, in un momento difficilissimo per un’intera zona piemontese, la fiducia era il carburante più prezioso che permise ad Aldo Vajra, innamorato delle vigne, e alla sua sposa, Milena Vajra, di proseguire caparbiamente verso un progetto vitivinicolo che già allora trattava di agricoltura biologica, le cui vigne – oggi come in passato – venivano difese con un inerbimento spontaneo.  Un avanguardista potremmo dire.

Diversi vini dell’Azienda Agricola G. D. Vajra sono legati a storie molto belle, che stanno a significare il rispetto per le relazioni intrecciate e per i fatti della vita; rivelano anche una profondità di animo della famiglia Vajra che sembra non temere di essere manifestata. Pensiamo ad una delle sue etichette: Luigi Baudana Barolo Docg. Nel 2009 fu Luigi Baudana – proprietario dei filari di Nebbiolo situati sulla collina di Serralunga (350 m slm) –  a bussare alla porta dell’Azienda Vajra; data la sua grande stima per Aldo, Luigi volle insistentemente parlare con lui, in quanto nutriva il desiderio che fosse proprio il professore a proseguire la sua attività. E così fu.

Oggi, l’Azienda G.D. Vajra ha allargato la sua squadra. Infatti, accanto ad Aldo e a Milena si sono aggiunti anche i loro tre figli Giuseppe, Francesca ed Isodoro contagiati dall’entusiasmo e dalla resilienza dei loro genitori.

Attualmente, la Cantina piemontese porta con sé la produzione dei classici vini del territorio (abbiamo citato il Barolo Docg, uno fra tutti) e ad arricchirne la varietà contribuisce il Riesling.  Un aneddoto curioso. Già negli anni ’70  Aldo accarezzò l’idea di coltivare  il vitigno Riesling nelle Langhe; un amore che scattò quando il giovane Aldo stava completando i suoi studi in agronomia. Il colpo di fulmine, potremmo dire, avvenne mentre egli stendeva la sua tesi di laurea, dedicata proprio a questo vitigno, si appassionò così tanto al Riesling che lo volle coltivare. Nonostante molteplici vicissitudine ci riuscì grazie, ancora una volta, al sostegno e all’abnegazione della moglie Milena.

La storia di questi due coniugi, e della loro famiglia, è una storia di chi nonostante momenti difficilissimi non ha perso il sogno, il desiderio, la progettualità perché l’amore per la natura, per la vigna è un motore sempre acceso, del resto Aldo Vajra ha affermato che «Per me la gioia è tracciare un vigneto, sognare un vigneto, analizzare un terreno, sognare quale varietà, quale clone, quale portainnesto da mettere e pensare già al vino che verrà fuori».

 

 

 

Al ristorante Aroma, presso Palazzo Manfredi nel cuore della Capitale lo chef Giuseppe Di Iorio sì divertito ad abbinare i vini dell’Azienda Agricola G. D. Vajra ai suoi piatti. Vi proponiamo un paio di abbinamenti: