Il Soave nelle sue differenti interpretazioni, dal 15 al 17 maggio sarà presente al Prowein di Dusseldorf (Hall 15 E05) , fiera di riferimento per il mercato tedesco e per quello nord europeo, da sempre piazze strategiche per il grande vino bianco prodotto sulle colline ad est di Verona. Per questa edizione, la prima dopo i due anni di stop forzato, il Consorzio ha scelto una veste totalmente rinnovata per comunicare in maniera chiara e ben definita una delle caratteristiche che meglio lo identificano nel panorama enologico internazionale: l’origine vulcanica dei suoli. E lo farà grazie ad HEVA, “Heroes of Europe: Volcanic Agriculture”, l’ambizioso programma di promozione internazionale – nell’ambito della misura 1144 – che per i prossimi tre anni vedrà il Consorzio del Soave lavorare in stretta sinergia con il Consorzio del Lessini Durello, il Consorzio del Formaggio Monte Veronese e il consorzio greco Union of Santorini Cooperatives – Santo Wines. Il vulcano, la sua forza, la sua potenza inarrestabile, si confermano dunque chiavi ci comunicazione efficaci per far comprendere e veicolare i valori e le peculiarità di queste produzioni accomunate da un’origine tanto antica quando potente. A tale riguardo non è un caso infatti che il Consorzio del Soave rientri all’interno del progetto Heva. Obiettivo di questo progetto internazionale è promuovere, evidenziare e far conoscere ai consumatori le straordinarie caratteristiche di una viticoltura e una produzione casearia che fondano la loro differenza sull’origine vulcanica dei suoli. Terroir diversi e distanti anche migliaia di chilometri che hanno sviluppato una medesima propensione alla qualità, basata su simili caratteristiche pedoclimatiche, storia geologica, esposizioni e altimetria. «Si tratta di un patrimonio incredibile e inimitabile di conoscenze agronomiche, tecniche di coltivazione e di trasformazione delle materie prime che si sono tramandate attraverso le generazioni e hanno tessuto particolari legami con le terre d’origine – sottolinea Sandro Gini, presidente del Consorzio del Soave – . Non dimentichiamo che alle pendici dei vulcani l’agricoltura è sempre stata l’attività umana più fiorente e, soprattutto, un’attitudine culturale “eroica”». L’ambiente del vulcano rappresenta uno dei più difficili e preziosi “campi di applicazione” della millenaria dialettica tra uomo e natura, in un reciproco scambio di energie ed esperienze: la fertilità del terreno e la sua difficoltà nell’essere coltivato; la generosità degli elementi presenti nei suoli e le pendenze estreme, sulle quali per millenni uomini e donne si sono impegnati per dissodare e costruire terrazzamenti, oggi parte integrante di un paesaggio di inconfondibile bellezza. Accanto al tema del vulcano, il protagonista principale sarà naturalmente il vino Soave, presente con un’unica, grande enoteca, dove scoprire le sue innumerevoli interpretazioni. Etichette in mostra, bottiglie in primo piano, informazioni immediatamente reperibili. Questi gli elementi che il Consorzio ha scelto per raccontare il Soave, le donne e gli uomini che lo producono ai giornalisti e agli operatori di settore che qui potranno degustare liberamente e a loro agio per tutta la durata della fiera. (Fonte Uff. Stampa Consorzio del Soave) |
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