La Rivoluzione Rosé del Chiaretto è approdata a Miami, in Florida. Il “nuovo” Bardolino Chiaretto dell’annata 2014, dal colore molto delicato e dai profumi di agrumi e di fiori, è stato nei giorni scorsi l’unico vino rosato italiano a partecipare a La Nuit en Rosé, il festival americano dedicato esclusivamente ai vini rosati e agli Champagne rosé, al Miami Beach Edition, uno dei più quotati hotel della South Beach. Sessanta i vini in rosa presenti, provenienti da ogni angolo del mondo, presentati in un contesto del tutto informale: “Anything but a typical wine tasting”, tutt’altro che una tipica degustazione di vini, avvertivano gli organizzatori, che si sono avvalsi del supporto del mensile americano Wine Enthusiast. A rappresentare a Miami la Rosé Revolution della riviera gardesana c’era il Bardolino Chiaretto 2014 dell’azienda bardolinese Cantine Delibori, per l’occasione servito esclusivamente dal formato magnum, come vuole l’attuale tendenza dei locali top della Florida.
Intanto, il nuovo stile del Chiaretto si appresta ad essere proposto al pubblico in quattro nuove occasioni. La prima tappa è il 9 febbraio a Milano, a Identità Golose, nello stand della Regione Veneto, in abbinamento con il finger food dello chef Giuseppe D’Aquino, stella Michelin al ristorante Oseleta di Cavaion Veronese. L’8 marzo è in programma l’Anteprima ufficiale della nuova annata 2014 a Lazise, sulla riviera veronese del Garda. Dal 15 al 17 marzo la Rosé Revolution del Chiaretto è in Germania, al Prowein di Düsseldorf, in uno stand totalmente in rosa. Dal 22 al 25 marzo c’è l’immancabile appuntamento veronese col Vinitaly.
“Anche se è da pochissimo in bottiglia – dice il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Franco Cristoforetti – il nuovo Chiaretto sta incontrando un favore molto ampio, superiore alle nostre stesse aspettative. Abbiamo già siglato i primi contratti con gli Stati Uniti e sono in corso due bandi di acquisto in Scandinavia. Se la tendenza proseguisse nei prossimi mesi, non escludo che quest’anno le vendite del Chiaretto possano arrivare ad essere vicine, in volume, a quelle del Bardolino, e questo sarebbe un risultato veramente eclatante, se pensiamo che solo otto anni fa il Chiaretto rappresentava appena un sesto della produzione totale del nostro territorio”.