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VITE: PER IL CREA OLTRE 230 MILIONI IL TOTALE DI PIANTINE PER IL 2016-17

DiRedazione

Ott 5, 2016

Superano ampiamente i 230 milioni (231.088.348) il numero totale di piantine di vite messe in vivaio, di cui 19.879.775 franche e 211.208.573 innestate, schermata-2016-09-15-alle-15-42-26registrando un aumento del +15% rispetto all’anno scorso. Questi i dati relativi alla disponibilità vivaistica per i nuovi vigneti italiani   per la campagna 2016-17 che il CREA, con il suo Servizio Nazionale di Certificazione della Vite, ha messo a disposizione sul sito del Mipaaf (http://catalogoviti.politicheagricole.it), alla sezione “Area vivaisti”.

Le piantine non innestate e innestate appartengono a varietà di viti iscritte al Registro Nazionale o ad altri Registri Nazionali della U.E.

Per quanto riguarda il Registro Nazionale sono 406 le varietà di viti che hanno prodotto talee innestate. La medaglia d’oro spetta al Glera con 23.634.913 unità, seguito da Pinot grigio con 18.734.680,Sangiovese con 12.139.538 e Chardonnay con 10.639.276. Da segnalare la commercializzazione delle varietà nazionali “resistenti” alle comuni fitopatie della vite. Tra le 24 varietà portainnesto si segnalano 140 Ruggeri e 1103 Paulsen, che hanno dato vita a circa il 77% del totale di talee franche prodotte (rispettivamente10.440.999 e 4.751.894).

Per quanto riguarda i Registri di altri Paesi della U.E, le talee innestate (21.615.508, con un +16% rispetto all’anno precedente), già conteggiate nel computo complessivo,  appartengono a 154 varietà di uve da vino e da tavola, che non potendo essere utilizzate in Italia, vengono esportate nei Paesi d’origine delle gemme utilizzate per la produzione della piantina stessa. Le più innestate sono Macabeu (2.448.875) e Verdejo (1.171.100), Moscato ottonel (1.160.025), (Airen 1.043.725) e Xarello (1.037.975), pari circa al 32% del totale.

Friuli Venezia Giulia (60% del totale), Veneto (14%), Sicilia (6,5%), Puglia (6%), Piemonte (5%) e Toscana (4%) si confermano le Regioni maggiormente produttive.

«Anche quest’anno – ha commentato Salvatore Parlato, Commissario Straordinario – il CREA ha aggiornato il registro nazionale delle varietà di vite con informazioni tempestive, provenienti da tutta Italia, sullo stato dell’arte ancor prima della commercializzazione. Un altro esempio in cui il nostro know how fornisce un servizio rivolto alla società. Nello specifico da un lato supporta i vivaisti in grado di influenzare il mercato, fissando il prezzo di vendita a partire dall’effettiva disponibilità, dall’altro i produttori che in anticipo sanno quali viti e quali varietà troveranno sul mercato».