E’ uno dei più importanti terroir del mondo vitivinicolo. Stiamo parlando di Montalcino, patria del Brunello, vino che rientra di diritto nel gotha della produzione enologica internazionale. Ed è qui che il gruppo internazionale Alejandro Bulgheroni Family Vineyards, già proprietario della Tenuta Dievole in Chianti Classico, di Podere Brizio e Poggio Landi in Montalcino e della Tenuta Le Colonne a Bolgheri, ha posto le basi per un progetto ambizioso che mira a coniugare una buona quantità a una qualità al top, secondo quella che è la filosofia aziendale. Con l’annessione di ulteriori vigneti, e l’acquisizione del podere e la cantina di Tenuta Vitanza (che resta nominalmente ai vecchi proprietari), parte di fatto l’avventura di Poggio Landi che potrà contare ora su 33 ettari vitati di Brunello DOCG, un dato che pone la cantina in una posizione da protagonista assoluta nella produzione del Brunello di Montalcino.
“Dopo il Chianti Classico con Dievole e Bolgheri con la Tenuta Le Colonne – spiegaEnrique Almagro, Presidente per l’Italia della Corporate – il nostro gruppo intraprende un’azione fondamentale in uno dei territori più ricercati dai winelovers di tutto il mondo. E lo fa con il rispetto e la passione che da sempre caratterizzano il nostro modo di approcciare il settore del vino, con l’obiettivo dichiarato di proporre etichette che siano l’espressione più autentica delle zone di produzione. Etichette di Brunello di Poggio Landi che pensiamo di presentare già al prossimo Vinitaly”.
L’acquisizione dei nuovi vigneti di Tenuta Vitanza, oltre ai 15 ettari di Brunello, porta in dote lo splendido Podere Belvedere, la nuova cantina situata a Torrenieri e altre vigne destinate alla produzione di Rosso di Montalcino, Chianti e IGT per un totale che, entro i prossimi anni, porterà Poggio Landi a sfiorare i 74 ettari vitati.
“Sono numeri rilevanti – sottolinea Stefano Capurso, da poche settimane Direttore Corporate della DievoleSpA – che fanno di Poggio Landi un player fondamentale del Pianeta Brunello di Montalcino. Questo ci consentirà di avviare strategie mirate sia per quanto riguarda la fase squisitamente produttiva che per quella concernente l’approccio commerciale con il mercato interno e con quelli internazionali”.
Mercati che certamente attendono con curiosità le prime etichette “firmate” Poggio Landi che potranno contare su alcuni plus fondamentali: la differenza dei terreni e delle esposizioni, la biodiversità che caratterizza la varie vigne, le altitudini che vanno dai 180 ai 320 metri sul livello del mare.
Ad Alberto Antonini, consulente enologo del gruppo, che guida un team composto da Giovanni Alberio, enologo in house, e Lorenzo Bernini, agronomo, il compito di sfruttare al meglio queste straordinarie potenzialità.
“Una sfida bella e stimolante – conclude Antonini, winemaker di fama internazionale – quella di poter creare vini provenienti da vigne dislocate nelle aree più prestigiose di Montalcino. Da quelle storiche poste nella parte nord dell’areale di produzione a quelle appena acquisite. L’obiettivo, ovviamente, è uno: quello di proporre dei vini che soddisfino le aspettative dei consumatori e che mantengano inalterate le caratteristiche di un terroir unico al mondo”.