Conf1_MipaafSi è svolta questa mattina la presentazione della pubblicazione dell’Atlante dei territori del vino italiano presso la Sala Cavour del Palazzo dell’Agricoltura a Roma.

L’opera, edita da Pacini Editore, consta di due volumi. Essa è frutto di un lungo impegno del comitato scientifico. Un lavoro straordinario e certosino che descrive l’offerta enologica nazionale e sottolinea la diversità dei territori vitivinicoli nostrani.

Un’opera innovativa, coraggiosa e rivoluzionaria” ha definito la pubblicazione Fabio Carlesi, direttore generale dell’Enoteca Italiana. Infatti, essa introduce una nuova chiave di lettura la macroarea, ossia un raggruppamento di territori vitivinicoli protetti dalle Denominazioni d’Origine di dimensione sub-regionale, che segue un criterio di prossimità e affinità pedoclimatica. Un concetto nuovo che porta ad una nuova visione delle zone vitivinicole, sganciato dal singolo terroir e orientato ad un’analisi più ampia, quella dei sistemi di terre viticole capaci di caratterizzare il tono espressivo della produzione vinicola.

Un lavoro di completezza informativa che colma un vuoto editoriale del settore: “Un atlante, contenente tutti i dati che possono caratterizzare il terroir dei diversi vitigni e quindi dei vini da essi ottenuti” ha commentato il presidente del CRA professor Giuseppe Alonzo.

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La ricchezza cartografica di questo Atlante è un unicum” ha affermato Stefano Bacco presidente della Comitato Scientifico. La cartografia rappresenta anche la sinergia che si è costruita, per la prima volta, tra due ministeri: quello dell’Agricoltura e quello della Difesa. L’Istituto Geografico Militare, che dal 1861 è organo cartografico dello Stato, ha fornito le mappe geografiche vitivinicole contribuendo all’opera voluta dal Mipaaf.

Il professor Luigi Moio, docente di Enologia presso l’Università Federico II di Napoli,  ha sottolineato come l’Italia abbia un mosaico di terroir che permette alla vite di vegetare bene dalle Alpi fino a Lampedusa: “Il vino è geografia. Un sorso di vino fa viaggiare con la mente”.  La distribuzione della coltivazione dell’uva da vino è uniforme lungo tutto lo Stivale, le peculiarità e le variabilità dei suoli e dei pedoclimi sono, dunque, una ricchezza immateriale per il settore enoico italiano.

Atlante-dei-territori-del-vino-italianoLa geografia vitivinicola nostrana ha scenari non ripetibili, non trasferibili altrove, tanto preziosi da dover essere salvaguardati. “Il nostro – ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo – è un territorio straordinario, è la nostra vera forza”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Redazione

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